Wednesday, May 2, 2007

PANE E TULIPANI


Anno V - Numero 9 - Marzo 2000

I film del mese

PANE E TULIPANI

CAST TECNICO ARTISTICO
Regia: Silvio Soldini
Sceneggiatura: Doriana Leondeef, Silvio Soldini
Fotografia: Luca Bigazzi
Scenografia: Paola Bizzarri
Costumi: Musica: Giovanni Venosta
Montaggio: Carlotta Cristiani
Prodotto da: Istituto Luce, Rai Radiotelevisione italiana, Monogatari(Italia, 2000)
Durata: 110'
Distribuzione cinematografica: Istituto Luce

PERSONAGGI E INTERPRETI
Rosalba: Licia Maglietta
Fernando: Bruno Ganz
Costantino: Giuseppe Battiston
Grazia: Marina Massironi

"Le anime come i corpi possono morire di fame: dateci pane, ma dateci anche rose". Così recitava uno slogan delle operaie tessili americane in uno sciopero dei primi anni del secolo. Silvio Soldini utilizza questa frase per creare il titolo del suo ultimo film, sostituendo le rose ai tulipani che "mille anni fa riempivano – spiega il regista- i giardini dei sultani di mille colori, che popolavano le pagine delle Mille e una notte e che erano simbolo di desiderio e di amore".

E proprio dal desiderio di calore umano e di libertà che il film prende le mosse o meglio è la protagonista, Rosalba, che per caso decide di dare una repentina sterzata alla sua vita e optare per la propria voglia di vivere, per lungo tempo tarpata. La storia inizia da una di quelle "terribili" gite che le ditte organizzano per vendere i loro prodotti, a cui partecipano Rosalba, una casalinga di Pescara, Mimmo, il marito e i loro due figli. La donna, abbandonata per errore all’autogrill, sceglie di non aspettare che vengano a riprenderla, ma di tornare a casa da sola. Durante il tragitto cambia idea e si dirige a Venezia, dove dovrebbe passare solo un paio di giorni. Rosalba trova invece lavoro presso un burbero fioraio anarchico e viene ospitata da Fernando, un curioso cameriere di origine islandese, che parla come un uomo d’altri tempi ed affascina per i suoi modi gentili la donna. Il film, pur partendo da uno spunto realistico, si trasforma fotogramma dopo fotogramma in qualcosa di diverso, è la protagonista stessa a segnare questo cambiamento, da casalinga scialba, indecisa e senza qualità si trasforma in una donna più sicura di sé e delle proprie capacità, quasi "travolta" dal suo stesso desiderio di libertà, finalmente lontana da un marito distratto e volgare, distante mille anni luce da una vita fra pentole e tegami.
Per tutto il film si respira un’aria sospesa fra quella che è la storia reale dei personaggi e il mondo onirico di Rosalba che si fa portatore delle sue ansie, ma anche delle sue aspirazioni e dei suoi desideri più profondi. Anche la scelta di ambientare la pellicola a Venezia aumenta questa sensazione di essere a metà strada fra realtà e sogno, in un’ambientazione al di fuori della vita quotidiana.

A completare il tutto è la splendida prova degli attori, che popolano il film di personaggi bizzarri, ma allo stesso tempo reali e carichi di energia vitale, sono loro che "dovranno esporsi – rivela ancora Silvio Soldini – in prima persona e vivere davanti alla macchina da presa". Ottima la prova di Licia Maglietta (Rosalba), l’avevamo incontrata già grande interprete in L’amore molesto (1995) di Mario Martone e ne Le acrobate (1997) dello stesso Soldini ed ora in quest’ultima prova riesce a dare vita a un personaggio inizialmente sbiadito, ma che nella sua ricerca di libertà si carica di nuove connotazioni. Al suo fianco Bruno Ganz (Fernando), attore importante, già scelto da Wim Wenders per Il cielo sopra Berlino (1987), Così vicino così lontano (1993) e da Theo Anghelopulos in L’eternità e un giorno (1998).

http://www.tempimoderni.com/2000/marzo/film/pani/pani.htm

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