Saturday, May 5, 2007

BEATITUDINI


Beati i poveri in spirito,perché di essi è il regno dei cieli.
Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché erediteranno la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli..."

Matteo 5:3-12

Dopo una notte buia,
spunta sempre l'alba.
Siate ottimisti
e fate come le piccole lucciole
che con la loro luce
illuminano il sentiero.
La vostra vita deve essere costellata di
tante piccole azioni di bene,
che sono luci di amore,
e, con la forza dello Spirito Santo,
saranno tanti piccoli fari per scansare
il male, che con la sua forza distruttiva
vuole annullare l'uomo.
Gesù il vostro Faro Superiore,
che guida ancora gli uomini, ricordando
le Beatitudini, che amano tutte le
angherie che attanagliano l'umanità,
ma sono balsamo per tante ingiustizie.
Con la preghiera
innalzate tante fiaccole per Dio.
Luce da Luce, Dio è con voi.

1 comment:

don Nicola Salsa said...

Essere poveri significa banalmente non essere ricchi. Cosa significa allora il suo contrario? Chi è ricco di spirito? Sul subito essere ricchi di spirito non sembra una cosa così negativa, ma Gesù lodando il suo contrario ci pone in una prospettiva nuova.
La fede non è passare da un meno ad un più, ma il suo contrario. L'uomo parte già come autosussistente e attraverso l'incontro con Dio deve perdere questa falsa illusione e così passare da un più ad un meno, dall'essere ricco di spirito all'essere povero di spirito.
Significa fare spazio a Dio, svuotando la propria vita di tutto ciò che abusivamente ne occupa il posto e ci ingolfa in una falsa felicità.
Per gli antichi il peccato è mancare il bersaglio, sbagliare la mira (traduzione letterare di hamartia = peccato): ogni volta che ci arricchiamo di uno spirito sbagliato manchiamo obiettivo e ci allontaniamo da Dio.