Wednesday, May 2, 2007

NO MAN'S LAND


di Danis Tanovic

Chi si è occupato della guerra in modo unico, è stato Danis Tanovic, col suo "No man's land". Feroce apologo della guerra serbo-bosniaca, che in un'escalation di drammaticità, gela il sorriso strappato nella prima parte, fino a lasciare completamente muto lo spettatore. La crudeltà umana, l'ipocrisia dei media e degli uomini di potere, non potevano essere descritti in modo più sottile. La guerra è riassunta in una frase semplice:"Io ho il fucile e tu no!", così come semplice è il linguaggio e la costruzione della sceneggiatura. Non servono grandi eserciti (spietata l'accusa alle UN) per parlare di guerra, nè fiumi di sangue; bastano due uomini di opposte fazioni, ed un canto di donna che riecheggia nelle menti, senza lasciare scampo.

Maggie
Jugoslavia, o meglio, ex Jugoslavia. Una trincea. 2 soldati, uno serbo e uno bosniaco. una guerra che non si sa chi ha iniziato e non si sa quando finirà. Girato con semplicità, e scritto da un punto di vista tutto personale, No man's land rappresenta piuttosto fedelmente, raccontato in un piccolo episodio, il dramma della guerra etnica. commedia piena di humor nero amarissimo (gli slavi si stanno davvero specializzando, grazie alla loro drammatica storia recente) che pian piano cresce di ritmo e intensità, fino a un finale struggente, con un'immagine che difficilmente dimenticherò. ulteriore spunto di riflessione sulla guerra balcanica, anche se, mi ripeto, il punto di vista è molto personale, questo film è una bella opera prima, destinata a diventare un piccolo classico nel panorama dei film "sulla" guerra, ma non "di" guerra.
Holden

http://www.centraldocinema.it/Recensioni/16/no_mansland.htm

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