Saturday, April 28, 2007

DNA E LA TEORIA D'EVOLUZIONE


Nel 1953, oltre mezzo secolo fa, furono raggiunte due grandi conquiste. La prima fu la scalata del Monte Everest, la cima più alta del mondo. Sir Edmund Hillary e la sua guida, Tenzing Norgay, raggiunsero la vetta,
un’impresa tuttora considerata come la massima prodezza per gli scalatori. Da allora oltre un migliaio di alpinisti ha raggiunto la cima
e ogni anno centinaia di scalatori si cimenta in questa ‘arrampicata’, sperando di ricavarne gloria e ricchezza.

La seconda grande conquista di quell’anno 1953 ha avuto un impatto
ancora maggiore nel mondo. James Watson e Francis Crick
scoprirono la struttura genetica racchiusa nella parte più profonda del
nucleo delle nostre cellule. Questo materiale genetico è chiamato DNA, acronimo inglese di acido desossiribonucleico. La scoperta della struttura a doppia elica della molecola del DNA aprì i cancelli agli scienziati desiderosi di esaminare il codice in essa contenuto. Ora, a più
di mezzo secolo da quella iniziale scoperta, stanno a poco a poco riuscendo a decifrare il codice del DNA, anche se molti degli elementi che costituiscono quest’ultimo non sono ancora ben chiari. Ciò che è stato scoperto rivela profonde contraddizioni e posizioni conflittuali con «l’evoluzione darwiniana », la teoria insegnata nelle scuole di tutto il
mondo, secondo la quale tutti gli esseri viventi si sarebbero evoluti da cause cieche ed accidentali, attraverso processi naturali di selezione e mutazione; in altre parole senza l’intervento di un Creatore.

Sorprendenti rivelazioni sul DNA

Quando gli scienziati iniziarono a decodificare la molecola del DNA umano, trovarono qualcosa di inaspettato: un raffinato “linguaggio” composto da circa 3 miliardi di lettere genetiche. Secondo il dott. Stephen Meyer, direttore del Centro per la Scienza e la Cultura
presso il Discovery Institute di Seattle, Washington, una delle più grandi scoperte del XX secolo è stata quella di capire che il DNA memorizza informazioni, ovvero istruzioni dettagliate per l’assemblaggio delle
proteine sottoforma di un codice digitale a quattro caratteri. È difficile da spiegare, ma la quantità di informazioni contenute nel DNA umano è approssimativamente pari a 12 edizioni della Encyclopaedia Britannica,
un’incredibile opera di 384 volumi di informazioni dettagliate che riempirebbe una quindicina di metri di scaffali di biblioteca! Secondo il biologo molecolare Michael Denton, tuttavia, le sue effettive dimensioni - pari a due milionesimi di millimetro di spessore, ovvero un cucchiaio da tè di DNA - potrebbero contenere tutte le informazioni necessarie a costruire le proteine di tutte le specie di organismi sinora vissuti sulla terra e resterebbe ancora abbastanza spazio per tutte le informazioni
di tutti i libri sinora scritti.

Chi o che cosa è stato in grado di miniaturizzare tante informazioni e mettere questo immenso numero di “lettere” nella giusta sequenza come in un manuale di istruzioni di genetica? Questo complicatissimo sistema
può mai essere venuto da sé? mediante un processo evolutivo? senza alcuna intelligenza, volontà e scopi precisi? senza un Creatore? Il DNA racchiude un linguaggio genetico intelligente Consideriamo, innanzitutto, alcune delle caratteristiche del nostro ‘linguaggio’ genetico. Per poter essere chiamato linguaggio, esso deve possedere i seguenti elementi: un alfabeto o un sistema codificato, uno spelling corretto, una grammatica (una precisa disposizione delle parole), un significato (semantica) e un’intenzione mirata. Gli scienziati hanno scoperto che il codice
genetico possiede tutti questi elementi fondamentali. Le regioni di codificazione del DNA hanno esattamente le stesse importanti peculiarità di un codice informatico o di un linguaggio. Gli unici altri codici che si sono rivelati dei veri e propri linguaggi sono tutti di origine umana. Sappiamo per esempio che i cani abbaiano quando percepiscono un pericolo, le api si DNA: il minuscolo codice che smentisce la teoria dell’evoluzione. Esplorando l’universo delle cellule gli scienziati stanno scoprendo che il DNA ha dei linguaggi molto più complessi di qualsiasi sistema informatico escogitato dall’uomo. Che cosa significa questo per la teoria dell’evoluzione?

La Buona Notizia: settembre-dicembre 2006. Per l'articolo completo cliccate sul link e iscrivetevi gratis:
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